Le idrofrese, infatti, dopo aver disgregato il terreno con frese rotanti, lo mescolano con i fanghi bentonitici e, attraverso pompe centrifughe, lo convogliano in un impianto di separazione posto in superficie, dove la parte solida viene divisa dal fango bentonitico. Una volta separato, il fango bentonitico viene quindi nuovamente pompato nello scavo, dando continuità al processo di scavo.
Il grande peso della fresa, da 30 a 50 t, e le sue elevate dimensioni, oltre 15 m di lunghezza, abbinati ad un sistema di controllo che può modificare in tempo reale l’assetto della macchina, consentono di realizzare pannelli di diaframma con minimi errori di verticalità anche a grandi profondità. Queste attrezzature vengono pertanto utilizzate in tutti gli interventi in cui la precisione ha un ruolo fondamentale per la buona riuscita del lavoro.